Dott.ssa Cristina Perozzi

Croce Rossa Italia, Comitato Roma Metropolitana

Articolo pubblicato in:

Anno Accademico 2021-2022

Vol. 66, n° 4, Ottobre - Dicembre 2022

Simposio: 2022: la Guerra

17 maggio 2022

Copertina Atti Quarto Trimestre 2022 per sito.jpg

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La Croce Rossa Italiana e l’azione umanitaria nel conflitto in Ucraina

C. Perozzi

Il suono delle sirene antiaeree che rimbomba a Kiev all’alba del 24 febbraio 2022, annunciando minacciosamente il primo attacco aereo, farà parte per sempre dei ricordi più drammatici degli Ucraini e della popolazione mondiale che, in diretta televisiva, assisteva con ansia all’inizio di un conflitto al quale nessuno voleva credere. Rimarrà sicuramente uno di quei momenti più tragici dell’epoca moderna e rappresenterà il momento iniziale di una nuova impellente emergenza umanitaria, insorta a poche centinaia di chilometri dai nostri confini nazionali. Da mesi assistiamo ad una gravissima crisi della storia recente, con migliaia di morti e feriti tra soldati e civili ed un costante flusso di milioni di rifugiati e sfollati. Numeri così alti, in un tempo così breve, non si registravano dalla seconda guerra mondiale e secondo le stime di OCHA, sei mesi dopo l’inizio del conflitto lo scenario è sempre più sconfortante: oltre 18 milioni di persone hanno bisogno di aiuto, con 6,65 milioni di sfollati interni in Ucraina e 6,8 milioni di rifugiati ucraini in tutta Europa. L’impatto è ancora più devastante se si sommano le conseguenze causate a livello globale, in termini di sviluppo, di contrasto alla fame del mondo, di diseguaglianze acuite e di lotta al cambiamento climatico.

Un conflitto scoppiato durante la pandemia globale di Covid-19 e con una crisi climatica sempre più impattante, i cui effetti negativi complessivamente considerati stanno vanificando i recenti progressi socio-economici in termini di uguaglianza e di benessere globale, ma soprattutto allontanano sempre di più la possibilità di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Una agenda intrisa di impegni che a partire dal 2015 mirava a prospettare per l’intera umanità un nuovo percorso all’insegna della parità dei diritti e del miglioramento sociale.

È qui che l’azione del Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si è rivelata più determinante, non solo nella risposta alla distruzione conseguente al conflitto, ma anche con una presenza che aiuti e sopperisca ai nuovi bisogni umani, in una visione futura locale e globale.

Il conflitto in Ucraina costituisce dunque una delle più imponenti emergenze storiche d’Europa in cui la Croce Rossa Italiana si è resa sin da subito pronta ad affrontare, impegnandosi non solo nell’immediatezza degli eventi, ma anche nella prospettiva dei lunghi anni a venire.

L’evacuazione dei civili e i bisogni essenziali della popolazione sono incommensurabili e verosimilmente cresceranno, sia all’interno del territorio ucraino, nelle città bombardate e nelle strutture inagibili, che oltre i confini del paese così gravemente colpito dalla guerra.

Milioni di persone hanno impellente e disperata necessità di acqua potabile e di cibo e con le strade impraticabili e le forniture interrotte le persone diventano ancora più vulnerabili perché sono private della possibilità di alimenti essenziali, di cure mediche di emergenza, di medicine e di riparo. Senza un’efficace strategia umanitaria che si riveli utile rispetto a queste esigenze fondamentali, sono ipotizzabili tragici ed imponenti impatti sociali su larga scala internazionale.

È comprensibile che in prima linea si trovino i volontari ed il personale della Croce Rossa Ucraina che, sebbene siano a rischio della loro vita ogni minuto, continuano a lavorare instancabilmente per aiutare i connazionali e le loro comunità, così duramente colpite. Ma anche la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa fa sentire il suo impegno, reclamando la previsione garantita di uno spazio neutro ed intangibile per facilitare il soccorso e per improntare un’assistenza imparziale e indipendente, così che tutti gli attori umanitari, oltre alle società di Croce Rossa, possano fare ingresso in Ucraina e garantire la loro presenza in loco.

In questi ultimi mesi tutti gli appartenenti alla Croce Rossa Ucraina spesso si riuniscono nei rifugi antiaerei e nelle stazioni sotterranee della metropolitana per fornire indicazioni di emergenza ed addestrare le persone al primo soccorso, in modo che siano subito pronte a soccorrere familiari ed amici in caso di attacco. Aiutano a trasportare altrove le persone anziane e con disabilità e così facendo salvano molte vite, supportando vigili del fuoco, unità mediche e di protezione civile. Migliaia di civili ucraini si sono uniti alla Croce Rossa nazionale come volontari, rendendosi disponibili a fare qualsiasi servizio pur di aiutare il loro contesto e così dando prova del vero grande potere della rete umana di Croce Rossa.

La Croce Rossa Italiana parimenti è stata presente in Ucraina sin dai primi giorni, con le nostre squadre subito mobilitate in aggiunta a trasporti massicci di viveri e di generi di prima necessità. Mobilitando ed attivando personale anche volontario continuiamo, ancora oggi, a fronteggiare i nefasti effetti di questo orribile conflitto, fornendo assistenza salvavita, riparo temporaneo e beni di prima necessità ai civili bisognosi.

Continui flussi di profughi traumatizzati raggiungono le frontiere e le squadre della Croce Rossa dei paesi confinanti, tra cui quelle della Polonia, Russia, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Romania e Moldova, stanno strutturando un sistema di accoglienza e forniscono ininterrottamente assistenza medica, letti, cibo, acqua e supporto psicologico, oltre a SIM card per mantenere i contatti con le famiglie. In risposta a questa situazione umanitaria così in rapido deterioramento, sia in Ucraina che nei paesi circostanti la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sta intensificando la sua strategia al fine di provvedere ai primi due milioni di persone bisognose a causa dell’intensificarsi delle ostilità, in particolare soggetti vulnerabili come minori non accompagnati, donne sole con bambini, anziani e persone con disabilità.

Purtroppo la situazione, come tutti abbiamo constatato dalle notizie che ci arrivano dai media, cambia molto velocemente ed è peggiorata con l’arrivo della stagione invernale, come stanno valutando in tempo reale le nostre squadre dell’Area Emergenza di Croce Rossa Italiana sistematicamente presenti sul campo. La protezione dei civili rimane sempre l’obiettivo principale della mission di Croce Rossa. L’accesso a strutture sanitarie e medicinali, le campagne di immunizzazione o, come ha dichiarato qualche tempo fa l’OMS, le forniture di ossigeno per malattie critiche, compreso il COVID-19, sono prerogative fondamentali che devono essere confermate a tutta la popolazione. Migliaia di volontari delle varie società nazionali di Croce Rossa stanno in prima linea per alleviare le sofferenze alle categorie vulnerabili in Ucraina, alle frontiere, presso le comunità ospitanti di migranti e di rifugiati in tutta l’Unione Europea, perché chi fugge dalla violenza, dalla povertà e dalla guerra deve essere sempre accolto, protetto e trattato con dignità nel rispetto dei principi del diritto internazionale umanitario, sia che provenga dai confini ucraini che dalle frontiere dei Balcani e da quelle meridionali che si affacciano sul Mar Mediterraneo.

Con questo obiettivo, sin dalle prime ore dall’inizio del conflitto, la Croce Rossa Italiana è scesa in campo al fianco della Consorella Ucraina, agendo con rapidità e efficacia per rispondere sia ai bisogni umanitari più urgenti della popolazione colpita sia per prevenire e prepararsi a nuove escalation del conflitto. Un intervento ad oggi ancora in corso che, in termini di dispiegamento di risorse umane, logistiche e materiali, non si era mai visto prima a livello internazionale. Mesi e mesi di assistenza umanitaria e di cooperazione in area di crisi invero impossibile da affrontare senza una straordinaria campagna di raccolta fondi che ha coinvolto in pochissimo tempo migliaia di privati e di aziende. Centinaia di volontari della Croce Rossa Italiana si sono subito impegnati nella logistica dell’assistenza umanitaria, trasportando e distribuendo in almeno cinquanta operazioni internazionali più di duemila tonnellate di aiuti umanitari in territorio ucraino e nei paesi confinanti per sostenere milioni di sfollati e rifugiati, in collaborazione con la Croce Rossa Ucraina e nell’ambito del Sistema Integrato di Protezione Civile.

Per raccogliere e organizzare i beni umanitari provenienti da tutti i partner del Movimento, la Croce Rossa Italiana ha anche realizzato in tempi record un HUB umanitario a Suceava in Romania, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina. Ma non è stato sufficiente.

Va pur detto che chi ha incrociato i loro sguardi, non potrà mai dimenticare la gratitudine e il sollievo delle tante persone con fragilità sanitarie evacuate dall’Ucraina in Italia in svariate missioni internazionali, grazie al personale CRI ed alla Protezione Civile. Una umanità sofferente, salvata da un destino infausto e subito accolta in strutture e centri di Croce Rossa nonché, ancora oggi, seguite da operatori esperti nei loro percorsi terapeutici e riabilitativi. Persino in pieno territorio ucraino, autoctoni ed italiani insieme, tutti volontari della Croce Rossa, lavorano quotidianamente per rafforzare le capacità di aiuto e resilienza a più persone possibili. Basti citare il progetto di supporto collegato a venti unità mobili sanitarie della Croce Rossa Ucraina che utilizzano cliniche mobili per raggiungere gli sfollati in tutto il paese, con lo scopo di offrire servizi sanitari primari ed allentare così l’impatto insostenibile sulle strutture ospedaliere, molte delle quali danneggiate, in parte inservibili o completamente distrutte dalla guerra.

Sempre in Ucraina, la CRI non si limita all’intervento sanitario, ma contribuisce a rafforzare la sopportazione delle vittime di guerra, in termini di coordinamento e risposta della consorella Croce Rossa Ucraina alla grave crisi in corso.

Una sala operativa delle emergenze è stata costituita con la collaborazione dell’Unita nazionale di emergenza della Croce Rossa Italiana e da questo funzionale centro strategico vengono attivare e coordinate H24 moltissime squadre di soccorso in emergenza (ERTs) composte da volontari di Croce Rossa Ucraina, con lo specifico compito di intervenire e fornire assistenza umanitaria nei luoghi adiacenti al fronte e nelle aree a maggiore concentrazione di sfollati. Infine, con l’arrivo del rigido inverno in Ucraina e l’evolversi continuo della situazione fattuale relativa agli sfollati, la Croce Rossa Italiana si è impegnata nella fornitura e nell’installazione di oltre cento moduli abitativi provvisori nelle regioni a nord del paese, per garantire un alloggio sicuro e un acceso ai servizi di base a nuclei familiari con minori e con soggetti vulnerabili durante le difficili stagioni fredde.

Un’azione che si estende oltre i confini ucraini, abbracciando anche i paesi che stanno subendo le conseguenze dirette e indirette della guerra come la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania e la Moldavia, oltre ai paesi di destinazione dei flussi migratori, dall’Europa sud-orientale alla porzione del vecchio continente più occidentale, che dall’inizio del conflitto stanno ospitando milioni di rifugiati. Un lavoro concretizzato con il contributo finanziario e tecnico della Croce Rossa Italiana e grazie all’Emergency Appeal lanciato della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), ovvero una call per sollecitare appunto al contributo umanitario ad ogni livello in Ucraina. E così, in coordinamento con la Federazione, la Croce Rossa Italiana con i suoi professionisti del settore sta supportando la risposta umanitaria sia lungo tutti i confini che all’interno di questi paesi, lavorando anche per rafforzare le conoscenze e le capacità tecniche delle singole Società Nazionali coinvolte.

Nonostante sia stato fatto molto, ancora non ci si può fermare. A causa del perdurare delle ostilità e l’insorgere di nuovi e molteplici bisogni, la Croce Rossa Italiana, unitamente ai partner istituzionali, resterà accanto alle comunità con la speranza di non dover assistere ad altri mesi di conflitto e di poter contribuire quanto prima al raggiungimento ed alla costruzione di una pace duratura nel Paese e in tutto l’Est Europa. Dal Centro Operativo Nazionale Emergenze (CONE) con sede a Roma sono in più riprese partiti numerosissimi convogli della Croce Rossa Italiana diretti in Ucraina per il trasporto di sempre nuovi aiuti umanitari richiesti dalla Croce Rossa del paese in guerra, in particolare per far fronte all’emergenza freddo e al blocco energetico causato dai bombardamenti, con destinazione Suceava (Romania), Vinnycja (Ucraina), Zytomyr (Ucraina), Chernivtsi (Ucraina). A guidare la missione umanitaria composta da circa diciotto operatori c’è Ignazio Schintu, Direttore delle Operazioni, Emergenze e Soccorsi della CRI, che ha diretto diverse missioni sempre verso il territorio ucraino sin dall’inizio del conflitto.

Il 2022 è per la Croce Rossa Italiana un anno di intensa attività a sostegno alla consorella Ucraina e si susseguono i carichi di aiuti che, tra l’altro, comprendono ambulanze, mezzi battipista (spazzaneve), decine di generatori di corrente e centinaia di respiratori per l’ossigeno terapia, oltre a svariati bilici di cibo. Numerose missioni umanitarie si susseguono e vedono in prima linea la nostra associazione: dall’invio settimanale di convogli di aiuti alle evacuazioni di civili fragili, fino alla costruzione di un vero e proprio hub logistico per lo stoccaggio delle merci di importanza internazionale a Suceava, sul confine tra Romania e Ucraina, alla movimentazione di cliniche mobili e l’avvio del citato progetto di costruzione di moduli abitativi provvisori per le famiglie sfollate di cui sopra si è detto. Con il grande freddo in arrivo e la crisi energetica la Croce Rossa Italiana ancora una volta risponde tempestivamente all’appello dell’umanità che soffre, stavolta in Ucraina, dilaniata dalla guerra. “Dal CONE è partito un convoglio carico di speranza” ha rimarcato Ignazio Schintu, “E ancora una volta risponderemo con il nostro impegno alle difficoltà di tante persone e alla crisi generata dal conflitto ucraino”.

Difficile fare un bilancio preciso di tutti i continui aiuti della Croce Rossa Italiana verso l’Ucraina. Quasi cento missioni, fra quelle dall’Italia e le altre partite dall’Hub della Romania, con lo scopo di trasportare ed evacuare civili fragili. Almeno 4000 tonnellate di aiuti umanitari donati, un hub logistico allestito a Suceava in Romania per lo stoccaggio degli aiuti, centinaia di persone vulnerabili poste in salvo, con un impegno ininterrotto ed assiduo di operatori e dozzine di mezzi. Decine di veicoli di soccorso inviati in territorio ucraino per garantire assistenza sanitaria di base ed itineranti sul territorio. Ma la Croce Rossa Italiana ha raggiunto anche l’avanzamento dello stato del progetto condiviso con la Croce Rossa Ucraina di costruzione di 116 moduli abitativi provvisori nel distretto di Bucha per i quali la nostra associazione ha stanziato 12 milioni di euro provenienti dalle donazioni. Da ultimo il servizio di accoglienza che la Croce Rossa ha subito offerto ai profughi ucraini arrivati nel nostro paese, con centinaia di rifugiati accolti in presidi della Croce Rossa Italiana, al Centro Fenoglio in Piemonte, a Marina di Massa e al Comitato di Trento. Attivi i Centri di Accoglienza Sanitaria (HOTSPOT) presenti sul territorio dove chi scappa dal conflitto può essere controllato, può verificare il contagio da Covid e può ricevere le prime cure, oltre ad ottenere subito la documentazione amministrativa (codice STP - Straniero Temporaneamente Presente - o la tessera sanitaria provvisoria) necessaria per accedere ai servizi sanitari di ulteriore livello ed ottenere così terapie specifiche ed assistenza medica, oltre a poter ricevere i vaccini. I minori, le donne in stato di gravidanza e coloro che hanno un visto rilasciato in area Schengen potranno subito ottenere l’iscrizione al Servizio Sanitario Regionale, con il rilascio di una tessera sanitaria provvisoria, attraverso la quale sarà loro possibile rivolgersi gratuitamente a qualsiasi Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta del territorio, anche per la prescrizione di farmaci o di accertamenti diagnostici.

In conclusione, tutti le componenti ed i membri del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa stanno predisponendo una risposta umanitaria efficace, coordinata congiuntamente dal Comitato Internazionale di Croce Rossa e dalla Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, sia per supportare l’accoglienza degli sfollati provenienti dall’Ucraina e diretti verso i paesi confinanti, (Polonia, Moldavia, Slovacchia, Romania, Ungheria) sia per rifornire i magazzini di beni umanitari della Croce Rossa Ucraina, in prima linea in tutto il paese per assistere la popolazione rimasta in Ucraina.

La Croce Rossa Italiana continuerà ad affiancare concretamente la consorella Croce Rossa Ucraina e le altre associazioni limitrofe nella gestione degli aiuti. Ancora negli ultimi mesi, in particolare, la Croce Rossa Italiana ha risposto a nuove esigenze alimentari, all’invio di coperte e trauma kit con farmaci generici, farmaci chirurgici, post-traumatici e per il trattamento di malattie non trasmissibili.

Nel corso del conflitto la Croce Rossa Italiana ha inoltre provveduto all’evacuazione di centinaia di persone fragili da Leopoli nel corso di più missioni e, insieme al Dipartimento di Protezione Civile, ha impiantato 200 tende da campo idonee ad ospitare mille persone a Prochowice, in Polonia, realizzando un punto di raccolta degli aiuti umanitari così come individuato dal meccanismo europeo. Tutto questo ed altro noi appartenenti alla Croce Rossa Italiana continueremo a garantire sempre e fino a quando ve ne sarà bisogno per causa di questo drammatico conflitto, rievocando in mente le parole che il nostro fondatore Henry Dunant ci ha lasciato in eredità: “Poiché tutti possono, in un modo o nell’altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche misura a questa buona opera”.