Prof. Franco Salvati

Primario Pneumologo Emerito, Az. Osp. San Camillo-Forlanini, Roma

Articolo pubblicato in:

Anno Accademico 2020-2021

Vol. 65, n° 2, Aprile - Giugno 2021

Simposio: Cuore Polmone e la pandemia COVID-19

02 febbraio 2021

Copertina Atti Secondo trimestre 2021 più grande.jpg

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Introduzione

F. Salvati

La scelta dell’Accademia Lancisiana di proporre per l’odierna seduta dell’Anno Accademico il tema del coinvolgimento del cuore e dei polmoni nella malattia pandemica da COVID-19 mi fornisce l’occasione, in questa mia breve Introduzione, di delineare l’esigenza di prospettarsi sin da ora - principalmente da parte di noi Pneumologi e Cardiologi - le problematiche relative a quanti avranno superato la fase critica della malattia e raggiunto la guarigione clinica presumibilmente, se non inevitabilmente, caratterizzata tutt’altro che da restitutio ad integrum. Questo vale soprattutto nei soggetti giovani adulti di entrambi i generi per i quali sarà più che opportuno avviare un accurato follow-up post-dimissioni nell’ambito delle strutture territoriali, con scrupolosa attenzione da parte dei Colleghi generalisti, non trascurando in particolare tutto quel che concerne una sorta di sorveglianza periodica rivolta alla prevenzione pneumoncologica e con speciale riguardo alle fumatrici e ai fumatori.

Ma è altrettanto necessario tener presente - come ben a ragione sottolinea De Michele - che la pandemia in questione ha “certamente reso evidente una particolare fragilità del Sistema Sanitario”, il che a mio personale avviso - basato sull’esperienza - ha riguardato, in particolare durante la pandemia, i pazienti affetti da cronicità respiratoria e in primis tra questi i più anziani.

Ed è proprio dai più anziani che emerge un altro dato di notevole rilevanza nell’ambito di questa pandemia e intendo riferirmi al ruolo delle comorbilità e sottolineare il loro ruolo nel complessivo quadro della infezione da COVID-19, sia per quanto concerne la patologia respiratoria che quella cardiaca, oggetto delle Relazioni odierne, specie negli ultraottantenni tra i quali si riscontrano con maggior frequenza, quanto meno nelle casistiche di maggior spessore.

Delle numerose comorbilità riferite mi limito a citare il diabete tipo 2: della vasta problematica a riguardo si sono fatti interpreti il nostro Accademico Lancisiano Visco e quasi contemporaneamente Sidoti e Tommasi della Medicina Interna dell’Ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma, le quali richiamandosi agli studi di Guo et al e di Fadini et al, ne condividono le conclusioni che sottolineano una sorta di “rapporto bidirezionale” tra malattia diabetica e malattia da COVID-19 per quanto concerne lo stadio proinfiammatorio e lo stato procoagulativo.


BIBLIOGRAFIA

De Michele F. La gestione della cronicità respiratoria: criticità prima e dopo la pandemia da COVID-19. Pneumorama 2020; 100: 49-56.

Fadini GP, Morieri ML, Longato E, Avogaro A. Prevalence and impact of diabetes among people infected with SARS-CoV-2. J Endocrinol Invest 2020; 43: 867-9.

Guo W, Li M, Dong Y, et al. Diabetes is a risk factor for the progression and prognosis of COVID-19. Diabetes Metab Res Rev 2020; e3319, http:/dx.doi.org/10.1002/dmrr.3319.

Sidoti AM, Tommasi V. Il diabete come fattore di rischio in corso COVID-19. Il Policlinico, Sez. Prat. 2020; 127: 151-8.

Visco G. Perché si può morire di COVID-19. Il Policlinico, Sez. Prat. 2020; 127: 143-50.