Prof.ssa Laura Gasbarrone

Presidente della Accademia Lancisiana

Articolo pubblicato in:

Anno Accademico 2019-2020

Vol. 64, n° 1, Gennaio - Marzo 2020

Seduta Inaugurale

05 novembre 2019

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Storia, cultura e scienza ieri e oggi nel Complesso Monumentale di Santo Spirito

L'Accademia Lancisiana

L. Gasbarrone

“Non vi è cosa la quale introduca nell’animo nostro maggior stimolo allo studio e promuova meglio le operazioni attive del nostro ingegno e particolarmente l’eloquenza e la prontezza nel pensare e nel deliberare, delle quali cose i medici hanno una somma necessità, quanto l’obbligazione di avere a parlare in pubblico e la necessità di scoprirvi il vero”

Giovanni Maria Lancisi (1654-1720) (Fig. 1)

 

Fig. 1: Giovanni Maria Lancisi, 1715

 

Quando devo parlare della Accademia Lancisiana cito subito questa frase del Lancisi perché, a mio avviso, racchiude tutto il significato del pensiero di Giovanni Maria Lancisi nel momento in cui decise di fondare questa Accademia: sono vivissimi anche oggi, nonostante il mondo informatizzato in cui viviamo ce ne allontani costantemente, i concetti del “parlare”, del “pensare” e “deliberare” e del “parlare in pubblico” al fine di “scoprire il vero” attraverso il dialogo tra le persone, nello specifico i medici o comunque, diciamo oggi, chiunque a diverso titolo si occupi della materia medica.

Chi era Giovanni Maria Lancisi? Medico e Anatomista vissuto a cavallo del 1700.

Pietro De Angelis, nel suo libro “Giovanni Maria Lancisi, la Biblioteca Lancisiana, l’Accademia Lancisiana”, di lui dice ancora che “Dopo ‘arduo, tremendo e rigoroso esame’ nel quale le sue risposte furono definite ‘meravigliose e singolarmente feconde’ conseguì nel 1672 il Diploma di Laurea in Fisica e Medicina, fu Primario in Santo Spirito, Archiatra dei Papi Innocenzo XI e Clemente XI, Professore alla Sapienza di Roma, Protomedico Generale dello Stato Pontificio, ‘erudito e mecenate’”.

Già dai primi incontri di austero carattere scientifico nelle Accademie di Medicina e di Anatomia, il Lancisi trasse la convinzione del grande vantaggio che la scienza medica avrebbe potuto avere da un “continuo scambio di idee e da feconde dispute fra i medici”, e alternava agli studi teorici, con felice intuito, la pratica negli ospedali.

L'Accademia Lancisiana di Roma fu quindi fondata da Giovanni Maria Lancisi, archiatra pontificio, il 25 aprile 1715, nei locali della Biblioteca Lancisiana, da egli stesso fondata l’anno precedente presso l’Ospedale di S. Spirito. Anzi, a sottolineare il ricordo di esempi famosi nell’antichità, egli designò come “palestra” la sede delle riunioni di studio nell’atrio della Biblioteca.

In un primo e piuttosto lungo periodo non ha avuto vita facile. Trasformata con alterne vicende in Accademia Giacintina, in Adunanza degli Amici della Scienza medico-chirurgica, in Associazione della Giovane Famiglia Sanitaria degli Ospedali Riuniti di Roma, in Società Lancisiana degli Ospedali Riuniti di Roma, fu più volte sciolta, cambiò più volte sede e risorse infine con il suo primo nome di Accademia Lancisiana di Roma il 21 dicembre 1926. Fu infine eretta in ente morale con tale denominazione per effetto del regio decreto 27 giugno 1935, n. 1363.

Il 21 novembre 1935, il Presidente degli OO.RR. Giuseppe Spano pensò di dotarla di mezzi più larghi, assegnandole, presso l’Ospedale della Consolazione, una sala molto grande, bene arredata e dandole in uso la storica Biblioteca della Consolazione.

Ma era destino che questa secolare Istituzione dovesse tornare dove era stata fondata. Nel 1941 il Presidente degli OO.RR. Carlo Solmi volle che l’Accademia tornasse nel Palazzo dei Commendatori di Santo Spirito, preparando la sua definitiva Sede nelle sale che tre secoli prima avevano ospitato la Commissione Minore della Rev. Fabbrica di S. Pietro per la costruzione del celebre colonnato del Bernini, e perché ne rimanesse il ricordo nel tempo fece incidere nel travertino delle cornici delle porte: “Accademia Lancisiana” (Fig. 2). La solenne inaugurazione di questa nuova sede avvenne il 22 dicembre 1941.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig. 2: L’ingresso della Accademia Lancisiana nel cortile del Palazzo del Commendatore

 

Il Lancisi fondò quindi l’Accademia con le seguenti finalità, tuttora contemplate dallo statuto ad oggi in vigore e recentemente aggiornato:

a) incentivare la ricerca scientifica e contribuire al perfezionamento della pratica professionale dei medici;

b) diffondere la conoscenza delle attività svolte in ospedali, istituti universitari e altre istituzioni sanitarie;

c) promuovere la discussione su argomenti teorico-pratici di interesse sanitario.

L’attività scientifica dell'Accademia Lancisiana è costituita prevalentemente da sedute (3 o 4 al mese) nel corso delle quali sono tenuti simposi, convegni, conferenze e comunicazioni che trattano i temi di maggior interesse ed attualità in campo medico, chirurgico e specialistico con il contributo delle personalità più autorevoli in campo medico e non medico. Da alcuni anni si svolgono anche corsi accreditati ECM.

La pubblicazione fin dal 1880 degli Atti della Accademia Lancisiana, oggi rivista esclusivamente online, costituisce testimonianza di questa attività, nonché riconoscimento per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ai fini dell’inserimento nella tabella ministeriale per l’erogazione del contributo triennale.

L’Accademia Lancisiana possiede, custoditi nei propri locali, oltre 12.000 volumi antichi (dal XVI al XX secolo) i quali presentano caratteri di rarità artistica, storica e documentale pressoché unici nell’ambito della storia dell’arte sanitaria, su argomenti non solo di carattere medico, ma anche di Botanica, di Astronomia, di Astrologia, di Filosofia. Allo scopo di salvaguardare il valore storico e scientifico dei volumi e di renderne possibile la consultazione da parte di un pubblico di cultori, sono stati effettuati nel tempo lavori di spolveratura, restauro, catalogazione in SBN e digitalizzazione del fondo librario.

Come abbiamo detto, Lancisi riteneva che la Biblioteca dovesse essere una “palestra”, per cui scriveva: “Bramo che il Bibliotecario vada eccitando i Congressi, e particolarmente le Accademie pubbliche di Anatomia, di Medicina e di Chirurgia, facendole fare almeno due volte al mese dai Medici Assistenti, dai Chirurghi Sostituti e dai Giovani più abili”. Quindi “palestra” come luogo di incontro, di discussione sui temi della Medicina.

Sin dalla sua fondazione l'Accademia Lancisiana non ha mai cessato di esistere; ebbe periodi di splendore e di oscuramento; cadde e risorse, sia pure con nome diverso. Ma quando i medici romani vollero creare una istituzione che fosse palestra di studiosi, si richiamarono alla memoria del Lancisi. L’indirizzo dato da lui, a distanza di secoli, conserva ancora il suo grande valore.

L'Accademia è una istituzione che svolge nel campo della Scienza Medica opera di critica, di controllo, di positiva creazione, continuando la sua antica missione di grande scuola dove i giovani possono completare la loro cultura e continuare nel campo scientifico e pratico la tradizione altissima della Scuola Medica Romana. Alla sua attività e allo svolgimento delle conferenze e dei simposi partecipano indistintamente medici non solo romani, provenienti da differenti istituzioni.

Il “Premio Lancisi” per i giovani laureati dell’ultimo anno accademico che abbiano prodotto le migliori tesi di laurea, consistente in una pergamena, nella iscrizione gratuita alla Accademia per tre anni, nella pubblicazione sugli Atti della Accademia Lancisiana di un sunto della tesi e nella possibilità di esporla in aula nel corso della giornata per la celebrazione della Settimana della Cultura, vuole stimolare i giovani alla pratica del dialogo costruttivo tra professionisti.

Lo statuto recentemente aggiornato prevede ora la possibilità di iscrizione alla Accademia dei titolari di lauree magistrali in Scienze Infermieristiche, allargando quindi la “palestra” alle professioni sanitarie: in un momento in cui la multidisciplinarietà e la multiprofessionalità sono caratteristiche indispensabili della discussione di casi clinici, ci è sembrato giusto che anche l’Accademia Lancisiana presentasse al mondo scientifico l’apertura alle professioni sanitarie.

Come abbiamo detto, la “mission” descritta all’epoca dal Lancisi è la “mission” di oggi. Purtroppo ad un attento confronto con la realtà dei fatti, potrebbe sembrare anacronistica: oggi i giovani studenti di Medicina studiano non più sui libri ma sui testi online. È raro che un medico che ha bisogno di un aggiornamento su un argomento consulti un libro, “scienza statica”, e non consulti invece l’ultimo aggiornamento online, e forse è anche giusto, rischierebbe di non essere aggiornato. Ma in tutto questo due cose rimangono essenziali e insostituibili: in primo luogo il dialogo, lo scambio di opinioni sugli argomenti, la sana discussione che stimola il ragionamento clinico, che dà forza alle proprie convinzioni o che le plasma insieme alle convinzioni dei nostri interlocutori. Tutto questo è purtroppo oggi sempre meno presente a letto del malato per la scarsità di risorse umane e per la necessità di applicare complessi meccanismi che vedono il medico davanti ad uno schermo e ad una tastiera, non solo per consultare giustamente esami e referti ma soprattutto per motivazioni di carattere burocratico. In secondo luogo il passato: anche le più moderne vedute della scienza medica non possono prescindere da quelli che sono stati i ragionamenti del passato, che pur non essendo allora supportati dalle “evidenze scientifiche” di oggi, avevano un costrutto di estrema validità e che continuano a rappresentare il continuum: da quei concetti si è comunque partiti per arrivare alle evidenze odierne: la scienza evolve sé stessa!

Quindi il compito della Accademia Lancisiana rimarrà quello istituito dal suo fondatore, diffondere cultura e scienza medica e formare i giovani. In un contesto in cui coesistono una attività di assistenza sanitaria, espletata dall’Ospedale Santo Spirito, e Istituzioni secolari identificate da una loro Storia e che esprimono Cultura e Scienza, le diverse attività trovano una corretta integrazione. Gli strumenti oggi sono cambiati ma le esigenze sono le stesse: il passato, testimoniato dai nostri preziosi libri, e il futuro informatizzato si devono coniugare, passando per il presente.


 


BIBLIOGRAFIA

Canezza A. Accademia Lancisiana, La nuova Sede nel Palazzo di Santo Spirito inaugurata il 22 dicembre 1941. Roma: Stab. A. Staderini, 1941.

D’Avack A. Per la rinascita della Accademia Lancisiana di Roma. Estratto da Atti della Accademia Lancisiana di Roma, Anno 1957, Fasc. 1. Roma: Tecnica Grafica, 1957.

De Angelis P. La Biblioteca Lancisiana, l’Accademia Lancisiana nel 250° anniversario della sua fondazione. Roma, 1965. (Collana di studi storici sull’Ospedale di Santo Spirito in Saxia e sugli ospedali romani).