Dott. Marcello Gasparrini

UOD Week-Day Surgery, Az. Osp. Sant’Andrea, Roma

Articolo pubblicato in:

Anno Accademico 2017-2018

Vol. 62, n° 3, Luglio - Settembre 2018

Simposio: ERAS (Enhanced Recovery After Surgery): risultati preliminari di un protocollo condiviso

10 aprile 2018

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ERAS, chi era costui?

M. Gasparrini

La diffusione della laparoscopia, il miglioramento delle tecniche chirurgiche ed una conoscenza dettagliata dei fattori coinvolti nella risposta fisiopatologica al trauma chirurgico hanno consentito di migliorare il percorso peri-operatorio dei pazienti. In particolare, l’introduzione e la diffusione della laparoscopia ha portato ad un miglioramento degli outcomes post operatori a breve termine ed ha consentito di ridurre in modo significativo le degenze post operatorie. La chirurgia colorettale è stata indubbiamente uno dei campi che ha tratto i maggiori benefici dall’applicazione della tecnica mininvasiva ma la complessità del gesto chirurgico ed i costi correlati alla strumentazione necessaria hanno reso la diffusione di questa tecnica lenta e difficoltosa. Parallelamente si è assistito allo sviluppo di programmi di gestione perioperatorio modernizzati. In particolare, nella seconda metà degli anni ‘90, il professor H. Kehlet, direttore della Fisiopatologia chirurgica dell’Ospedale universitario di Copenaghen, ha ideato un programma dopo interventi di chirurgia colorettale chiamato “Fast Track” o Enhanced Recovery After Surgery (ERAS).

L’introduzione del Fast Track è sicuramente una rivoluzione culturale in chirurgia poiché richiede un radicale cambiamento nella tradizionale gestione del paziente operato. Il risultato che si vuole ottenere è quello di migliorare gli outcomes chirurgici a breve e lungo termine, la qualità di vita del paziente con una notevole riduzione dello stress chirurgico ed in ultima analisi ottenere una riduzione della degenza ospedaliera con notevoli vantaggi per il paziente e per la spesa pubblica. In questo protocollo il chirurgo conserva un ruolo centrale ma agisce in cooperazione con tutto il gruppo di lavoro: dagli anestesisti agli infermieri, dai fisioterapisti ai nutrizionisti.

La Eras Society ha dettato un gruppo di items che devono essere presi in cosiderazione nel protocollo e questi sono stati suddivisi in fasi pre, intra e post- operatoria. Ogni items ha il suo peso e la sua importanza ma è ovvio che occorre applicarli sempre a seconda del caso clinico che ci troviamo davanti. In questi termini è fondamentale la elasticità del chirurgo e degli altri componenti del gruppo multidisciplinare.  

Grazie all’Eras Lazio Network stiamo cercando di diffondere sul territorio regionale questo protocollo con lo scopo di migliorare la qualità di vita del paziente ed i risultati chirurgici, ma anche di scambiare opinioni ed esperienze tra i vari Centri che lo applicano. Sebbene il programma sia fondato su solide basi scientifiche e avvalorato dai più alti livelli di Evidence Based Medicine la sua diffusione in Italia è stata molto lenta e la sua adozione tuttora stenta ad affermarsi.